Synopsis: Die Liebe zu den drei Orangen

from Sergej Prokofjew


PROLOGO
Impersonati da diverse sezioni del coro, i Tragici, i Comici, i Lirici e le Teste vuote disputano sullo spettacolo che sta per iniziare, reclamando intrecci eroici e sentimentali. Ma intervengono gli Originali (nei quali si coglie la proiezione del compositore nella sua lotta contro le convenzioni teatrali) a proclamare che l’autentico teatro è quello che ora si rappresenterà, ‘l’amore delle tre melarance’. Per tutta la durata dell’opera, i vari gruppi corali resteranno in scena collocati su due alte torri con balconate e intervenendo nell’azione, talvolta in modo risolutivo.

ATTO PRIMO
Nel palazzo del re di Coppe i medici di corte pronunciano il loro verdetto sull’ipocondria che affligge il principe Tartaglia: guarirà solo se riuscirà a ridere. Il re è afflitto dalla prospettiva della perdita del figlio e dell’ascesa al trono della detestata nipote Clarissa; Pantalone propone allora che si proclamino feste e mascherate per risollevare l’animo di Tartaglia. ‘Scena infernale’, fiamme e fumo: il mago Celio gioca a carte con la fata Morgana la sorte del principe, ma ne è sconfitto. Intanto Clarissa e Leandro tramano contro il principe e si accordano per succedergli al trono come regina e principe consorte. Per sopprimere Tartaglia, Leandro propone di aggravare la sua ipocondria con un metodo che reputa infallibile: dal momento che il principe andrebbe curato a colpi di allegria, gli toglierà ogni speranza di sorriso inondandolo di prosa ampollosa, tragica e antiquata. Ma la trovata suscita l’ironia degli Originali e di Clarissa: meglio, obietta la perfida nipote, ricorrere al veleno o a una pallottola. Alla loro congiura si unisce Smeraldina.

ATTO SECONDO
Il principe Tartaglia è in preda all’ipocondria. Il menestrello Truffaldino lo invita inutilmente a prender parte ai festeggiamenti in suo onore finché, esasperato, getta tutti i medicinali dalla finestra. Truffaldino ha infine convinto il principe ad assistere alle feste di corte (Marcia e Interludio). Sopraggiunge Morgana, travestita da vecchia signora. Truffaldino la riconosce e si adopera per scacciare l’indesiderata intrusa. Messa in fuga, la fata inciampa e cade a gambe levate, suscitando le sospirate risa di Tartaglia. Ma presto l’allegria è raggelata dalla maledizione che la fata lancia contro il principe. Stregato dall’amore di tre melarance prigioniere della maga Creonta, Tartaglia dovrà liberarle se desidera avere pace. Il principe accetta la sfida; invano trattenuto dal re, parte alla loro ricerca accompagnato da Truffaldino.

ATTO TERZO
Nel deserto, il mago Celio cerca di proteggere Tartaglia e Truffaldino; ma il diavolo Farfarello gli ricorda che essendo stato sconfitto alle carte da Morgana, i suoi poteri sono inefficaci. Celio appare ai suoi protetti: consegna loro un anello da usare contro la maga Creonta e li ammonisce ad aprire le melarance solo dove troveranno acqua in abbondanza. Farfarello accetta di portare i due eroi in volo fino al castello della maga Creonta (Scherzo). Davanti al castello di Creonta, appare la maga sotto le spoglie di una gigantesca cuoca, che è pronta a uccidere le tre melarance con un colpo del suo cucchiaio da minestra. Grazie all’anello donato da Celio e mostratole da Truffaldino, la cuoca non si accorge del principe, che si introduce nella cucina impossessandosi delle tre melarance, ognuna delle quali ha le dimensioni di una testa umana. I due fuggono dal castello (ripresa dello Scherzo). Tartaglia e Truffaldino sono in fuga da Creonta, nel mezzo del deserto. Truffaldino è tormentato dalla sete; approfittando del sonno del principe, disubbedisce all’ordine del mago Celio e apre una delle melarance, che nel frattempo hanno raggiunto le dimensioni di una persona. Ne esce Linetta che chiede disperatamente da bere, o per lei sarà la morte. Preso dalla disperazione, Truffaldino apre la seconda melarancia e appare Nicoletta: entrambe spirano per la sete mentre il menestrello fugge. Al suo risveglio il principe apre la terza melarancia e ne esce la principessa Ninetta, la più bella delle tre, di cui subito s’innamora venendone altrettanto prontamente ricambiato. Anche Ninetta sarebbe destinata a morire di sete se in suo soccorso non giungesse l’intervento ex machina degli Originali – alias Prokof’ev – che entrano in scena e offrono alla principessa un provvidenziale secchio d’acqua. Ninetta e Tartaglia si abbandonano allora alle effusioni sentimentali di un duetto d’amore in piena regola, suscitando i commenti entusiastici dei Lirici: «Dramma, dramma lirico! Amore romantico!». Su richiesta di Ninetta, il principe si allontana dall’amata lasciandola sola nel deserto per procurarle le vesti adatte a presentarsi al palazzo del re di coppe. Approfittando della sua assenza sopraggiungono la fata Morgana e Smeraldina, gettando nella disperazione gli spettatori che assistono dalle balconate. Conficcandole uno spillone nella testa, Smeraldina tramuta la povera Ninetta in un grosso topo e prende il suo posto nell’incontro con il re. Al ritorno di Tartaglia con tanto di corteo regale, l’impostora reclama di essere Ninetta, la sua promessa sposa. Tartaglia naturalmente rifiuta, ma suo padre lo obbliga a rispettare il dovere di inalterabilità della parola regale.

ATTO QUARTO
Il mago Celio e la fata Morgana si scontrano di nuovo, scambiandosi accuse e invettive. Celio sta per soccombere ma gli Originali lasciano i loro posti e intervengono in suo favore rinchiudendo Morgana nella torre. Nella sala del trono del palazzo del re di Coppe. Giunto il corteo regale, si scopre il drappo che cela il trono riservato alla principessa ma, tra lo sconcerto generale, vi appare seduta Ninetta in forma di grosso topo. Mentre sta per essere scacciata dalle guardie del re, Celio interviene e con la sua magia le restitusce le vere fattezze umane. La congiura di Clarissa, Leandro e Smeraldina è allora smascherata: il re condanna i traditori all’impiccagione, ma questi si danno alla fuga e vengono inseguiti invano finché la fata Morgana non interviene a salvarli dalla punizione scomparendo per incanto insieme a loro. Insieme agli Originali, tutti festeggiano in coro il principe Tartaglia e l’autentica principessa.