Synopsis: La Cenerentola ossia La Bontà in Trionfo

from Gioacchino Rossini


ATTO PRIMO
In un salone del decadente palazzo baronale di Don Magnifico. Angelina, sua figliastra da tutti soprannominata Cenerentola, è intenta ai lavori più umili mentre le sue due sorellastre, Clorinda e Tisbe, si stanno pavoneggiando davanti allo specchio. La fanciulla intona una malinconica canzone (“Una volta c’era un re”), quasi presaga del suo futuro destino. Subito viene rimbrottata dalle sorellastre, che la tiranneggiano. All’improvviso bussa alla porta del palazzo Alidoro, precettore del principe Don Ramiro. Alidoro si è presentato travestito da mendicante per saggiare il cuore delle tre fanciulle. Cenerentola lo accoglie con affetto, scatenando l’ira delle sorelle che invece lo cacciano in malo modo. Alcuni cavalieri annunciano la visita del principe in persona. Le sorellastre, in grande stato di agitazione, corrono ad avvertire il loro padre, Don Magnifico, il quale, risvegliatosi da un sogno premonitore (“Miei rampolli femminini”) le incita a prepararsi per accogliere degnamente il principe. Nel frattempo è Don Ramiro stesso ad arrivare di soppiatto nella casa di Don Magnifico. Egli ha scambiato le proprie vesti con Dandini, suo scudiero, per meglio conoscere, e scegliere in assoluta libertà, la sua futura sposa. Sopraggiunge Cenerentola, affacendata nei lavori domestici. Alla vista di Ramiro ne è dapprima spaventata, quindi turbata. Fra i due giovani è il classico ‘colpo di fulmine’ (“Un soave non so che”). Annunciato da un coro scherzosamente pomposo, giunge Dandini travestito da principe (“Come un’ape nei giorni d’aprile”). Tutta la famiglia di Don Magnifico non si accorge del tranello e lo accoglie con grande deferenza. Dandini reca l’invito a un ballo a corte, e mentre tutti, tranne Cenerentola, si avviano al palazzo, la fanciulla implora il patrigno di condurre anche lei alla festa (“Signor, una parola”). Don Magnifico la respinge brutalmente ma Alidoro, che ha assistito a tutta la scena, decide commosso di aiutarla (“Là del ciel”). Nel palazzo del principe, Dandini e Ramiro discutono sulle figlie del barone (“Zitto zitto, piano piano”), quando improvvisamente sopraggiunge una splendida dama in incognito. È Cenerentola, velata, a fare la sua apparizione fra lo stupore generale (“Parlar, pensar, vorrei”).

ATTO SECONDO
Don Magnifico teme di aver riconosciuto nella bella incognita Cenerentola, ma è comunque convinto che il principe si deciderà per una delle sue due figlie (“Sia qualunque delle figlie”). Cenerentola, intanto, inseguita da Dandini che crede essere il vero principe, dichiara di essersi innamorata dello scudiero. Don Ramiro, che ha udito tutto, è al culmine della gioia ma la fanciulla lo allontana lasciandogli un braccialetto. Egli dovrà cercarla, riconoscerla e «allor... se non ti spiaccio... allor m’avrai». Don Ramiro decide finalmente che è il momento di porre fine alla girandola dei travestimenti. Riprende il proprio ruolo di aristocratico e si mette subito alla ricerca della bella sconosciuta (“Sì, ritrovarla io giuro”). Poco dopo è lo stesso Dandini a informare Don Magnifico di essere un semplice scudiero. Il furore di Don Magnifico esplode in pieno e l’infelice barone ritorna a casa con le due figlie. Quando giungono a palazzo trovano, come sempre seduta accanto al fuoco, Cenerentola che canta la sua malinconica canzone. I tre vorrebbero sfogare la loro rabbia sull’innocente fanciulla, ma improvvisamente scoppia un furioso temporale. Rovesciatasi ad arte, per merito di Alidoro, la carrozza del principe proprio davanti alla casa del barone, fa quindi il suo ingresso Don Ramiro. Fra lo stupore e l’imbarazzo generale, egli riconosce in Cenerentola la dama misteriosa del ballo e la chiede in sposa (“Questo è un nodo avviluppato”). L’ultima scena vede Cenerentola ascendere al trono e, in un tripudio di gioia, perdonare il patrigno e le sorellastre che, pur sempre stizzite, si chinano ai suoi piedi.