Synopsis: Orphée aux Enfers

from Jacques Offenbach


La trama, infatti, rivisita in maniera impertinente il mito greco: Orfeo ed Euridice, ben lungi dall’essere un modello di fedeltà, non sono altro che una coppia annoiata. In particolare Eurydice non sopporta più la musica che il marito, violinista di quart’ordine, continua a propinarle (“Ah c’est ainsi”) ed è divenuta l’amante del pastore Aristée, il quale non è altri che Plutone travestito. Egli provoca la morte di Eurydice per poterla condurre con sé nel suo regno infero. Orphée è ben felice di essersi liberato di lei, ma a quel punto interviene un originale deus ex machina : l’Opinione pubblica che, in nome di sacri principi («C’est l’honneur qui t’appelle» gli dice), lo costringe invece a chiedere a Jupiter il permesso di scendere nell’Ade per riprendersi la moglie. La scena si sposta dunque nell’Olimpo, dove si assiste al ritorno di Cupido, Venere e Marte dalle loro scappatelle notturne (“Je suis Vénus”). Jupiter ne approfitta per far loro la morale, ma gli dèi gli rinfacciano a loro volta le sue imprese amorose ( rondeau des métamorphoses : “Pour séduire Alcmène la fière”) e si ribellano sulle note della Marsigliese ( chœur de la révolte : “Aux armes, dieux et demidieux”). Nel pieno della rivolta arriva Orphée scortato dall’Opinione pubblica, e Jupiter si toglie d’impaccio proponendo a tutti una gita all’inferno, che viene accettata entusiasticamente. La scena seguente si svolge nel regno di Plutone dove Eurydice, trascurata, si annoia. Suo carceriere è un malinconico personaggio chiamato John Styx il quale, pur attratto da lei, non osa far altro che cantarle i suoi famosi couplets (“Quand j’étais roi de Béotie”), in cui rimpiange il periodo del suo regno su un paese felice. Intanto Jupiter, trasformatosi in mosca, entra nella stanza di Eurydice dal buco della serratura, e riesce a sedurla ( duo de la mouche : “Bel insecte à l’aile dorée”). L’arrivo degli dèi dà inizio a un banchetto nel corso del quale Eurydice innalza un inno a Bacco (“J’ai vu le Dieu Bacchus”), e Jupiter balla un minuetto che si trasforma a mano a mano in una danza sfrenata, il famoso cancan (“Ce bal est original”). I due approfitterebbero della confusione per scappare, ma giunge Orfeo. Jupiter, minacciato dall’Opinione pubblica, non può che acconsentire al rilascio di Eurydice, ma impone a Orphée la condizione riportata dal mito: nel viaggio di ritorno non dovrà mai voltarsi a guardarla. Orphée accetta a malincuore e sta per portare a termine la sua impresa, quando Jupiter gli scaglia contro un fulmine che lo costringe a voltarsi. L’Opinione pubblica è giocata ed Eurydice, trasformata in baccante, intona le note del famoso galop infernale .