Synopsis: Béatrice et Bénédict

von Hector Berlioz


ATTO PRIMO
Messina, verso il 1860, davanti al palazzo del governatore. I siciliani festeggiano il ritorno della loro armata guidata dal generale Don Pedro, che ha inflitto ai Mori una sanguinosa sconfitta. Gli ufficiali Claudio e Bénédict si sono coperti di gloria in battaglia, ma in pace li attende un diverso destino: Claudio ama, riamato, Héro, la figlia del governatore, che gli è promessa in sposa (Héro “Je vais le voir”); Bénédict, invece, ha da tempo ingaggiato con Béatrice, nipote del governatore, un’aspra schermaglia polemica, fondata sulla ripulsa non solo dell’aborrito matrimonio ma anche dell’amore come tale (duetto “Comment le dédain pourrait-il mourir?”). Don Pedro è convinto che questa reciproca avversione sia solo apparente, e con l’aiuto di Claudio decide di ordire un intrigo per smascherare i due giovani. Dopo che il maestro di musica Somarone ha fatto provare ai suoi musicisti un epitalamio grottesco sulle imminenti nozze di Claudio e Héro, i ‘congiurati’ Don Pedro e Claudio fanno in modo che Bénédict assista di nascosto in giardino a una loro conversazione, dalla quale egli apprenderà con sua grande meraviglia che Béatrice è follemente innamorata di lui; e lo stesso, su istigazione di Pedro, faranno Héro e la sua confidente Ursule, appartandosi in modo che Béatrice le ascolti parlare della irresistibile attrazione che Bénédict ha per lei. Dopo l’astuto inganno, che pure turba i riottosi accendendone inopinatamente la passione (rondò di Bénédict “Ah! Je vais laimer”), la dolce Héro effonde la sua felicità al chiaro di luna in seno alla confidente Ursule (duetto-notturno “Vous soupirez, madame?” e aria di Héro “Nuit paisable et sereine!”).

ATTO SECONDO
Prima che la festa di nozze abbia inizio. Somarone improvvisa un canto di lode in onore del vino (‘Improvisation et choeur à boire’: “Le vin de Syracuse”). Irrompe in grande agitazione Béatrice. Ormai l’amore per Bénédict l’ha vinta, e ne ricorda i sintomi (“Il m’en souvient”): ella chiede a Héro e Ursule, ironicamente complici e tuttavia felici del buon esito dell’impresa, ulteriore conferma di essere corrisposta (“Je vais d’un coeur aimant”). Ha inizio la festa, introdotta dalla marcia nuziale e dal coro. Dopo che Claudio e Héro sono stati uniti in matrimonio, il notaio informa esitante che un’altra coppia attende di sottoscrivere un analogo contratto. Tra la sorpresa dei più, ma non di color che sanno, Béatrice e Bénédict si fanno timidamente avanti e, dopo un’ultima schermaglia, si dichiarano apertamente il loro amore e si uniscono in matrimonio, inneggiando, tra il giubilo generale euforicamente scherzoso, alla forza trionfante dell’amore (“L’amour est un flambeau”).