Synopsis: Die Teufel von Loudun

von Krzysztof Penderecki


ATTO PRIMO
In un’allucinata visione notturna, anticipazione onirica del momento conclusivo della vicenda, Jeanne vede Grandier torturato e martirizzato procedere verso il rogo. L’azione reale prende avvio con l’ingresso di Claire: la lettera che reca contiene il rifiuto di Grandier a divenire padre spirituale del convento. Jeanne si abbandona a fantasie malsane in preda a eccitazioni erotiche. La sorvegliano Mannoury e Adam, cui non sembra vero di poter divulgare notizie sulla vita licenziosa dell’odiato Grandier. Si susseguono immagini di una scena d’amore fra la bella Ninon e Grandier, di Jeanne che prega in chiesa, di Philippe che in un confessionale rivela a Grandier di amarlo. Giunge Laubadermont con il comando regio di abbattere le mura della città; il borgomastro, spalleggiato dal parroco, vi oppone rifiuto. La situazione diventa pesante per Grandier, sospettato politicamente oltre che oggetto del pubblico ludibrio per le presunte avventure sessuali. Come non bastasse, Jeanne racconta al proprio confessore di avere visioni demoniache in cui un morto con le sembianze di Grandier proferisce oscenità. Successivamente, nell’interrogatorio cui viene sottoposta dai due esorcisti convocati (padre Barré e padre Rangier), la priora si esprime improvvisamente con una voce maschile. È quella di Asmodeus, il demone della lussuria.

ATTO SECONDO
Gli esorcisti si adoperano per scacciare lo spirito impuro da Jeanne. Invitato dal borgomastro e dal giudice a difendersi, Grandier afferma la propria estraneità alle accuse. Quando Jeanne viene nuovamente interrogata, riferisce però di essere stata obbligata da alcune creature – fra cui Grandier – a partecipare alla costruzione di un altare osceno nella cappella, la notte, con altre suore nude come lei: il giudice non crede all’innocenza di Grandier e vieta gli esorcismi. Philippe confessa di essere incinta. Le suore sono rammaricate perchè è stato proibito loro di vedere padre Barré. Richelieu nel frattempo si è imposto: le mura della città sono state abbattute. Il medico valuta il comportamento delle suore come frutto di isterismo, ma Mignon riesce ancora a provocare in loro la manifestazione di uno spirito infernale: sono di scena nuovi esorcismi, sulla pubblica piazza. A Jeanne viene concesso di portare una reliquia che dovrebbe contenere gocce del sangue di Cristo. In realtà risulta vuota: il diavolo entra ora in Mignon e Rangier, nonchè in donne della folla. Le guardie tentano di sedare la popolazione invasata. Jeanne ha paura. Grandier viene arrestato.

ATTO TERZO
Una folla di trentamila persone è giunta in città per assistere all’esecuzione di Grandier. Mentre quest’ultimo si confessa con padre Ambrose, in un’altra cella Jeanne fa altrettano con padre Mignon e in una terza Laubardermont rende nota la sentenza di colpevolezza emessa nei confronti del parroco. A Mannoury e Adam viene affidato il compito di preparare il condannato: lo denudano, lo rasano, ma si fanno sostituire dal carceriere quando è il momento di strappargli le unghie. Malgrado le minacce di tortura, Grandier ricusa pubblicamente i reati ascrittigli: prostituzione, bestemmia e sacrilegio. Le suore riescono a impedire il tentativo di suicidio di Jeanne. Grandier continua a professarsi innocente anche quando gli vengono spezzate le gambe, ma la sua apparente insensibilità al dolore viene giudicata dono del demonio. Viene infine condotto in processione per le vie della città; davanti alla chiesa di San Pietro riceve gli ultimi conforti da padre Ambrose; davanti al convento delle Orsoline si presenta agli occhi di Jeanne come l’incarnazione della terribile visione iniziale. Ora ella gli può parlare, per la prima volta. Nuovamente torturato al palo, Grandier continua a tacere, istigando così la furia omicida dei suoi aguzzini, fomentata anche dalla massa vociferante del popolo: sul rogo, il parroco ha ancora la forza di chiedere perdono a Dio per i suoi nemici. Mentre la moltitudine si disperde, Jeanne rimane sola. Assorta in preghiera.