Synopsis: I Pagliacci

von Ruggero Leoncavallo


PROLOGO
Nel prologo fuori del sipario, che riecheggia la ‘siciliana’ di Cavalleria ma risulta piuttosto un estroso recupero del melodramma delle origini, Leoncavallo annuncia che «l’autore ha cercato pingervi uno squarcio di vita» e per questo «al vero ispiravasi» e «con vere lacrime scrisse» questa storia in cui «vedrete amar siccome s’amano gli esseri umani», «uomini di carne e d’ossa», non più fantasmi letterari o teste coronate del melodramma romantico.

ATTO PRIMO
Si trattava, in effetti, di una storia vera, almeno in qualche parte: il padre di Leoncavallo, magistrato in Calabria, aveva giudicato un delitto di gelosia avvenuto a Montalto Uffugo: «Il giorno della festa» – racconta Leoncavallo – «facevano bella mostra di sé dei carri di saltimbanchi. Questi tenevano le loro rappresentazioni all’aperto alle 23 ore (...). Lo spettacolo ci divertiva un mondo, me e mio fratello e lo stesso Gaetano [un servitore di famiglia] che si era innamorato, e non senza fortuna, di una bella donnetta della truppa dei saltimbanchi. Ma il marito, il pagliaccio della compagnia, aveva concepito dei sospetti. (...)

ATTO SECONDO
Finché la sera di mezz’agosto, durante una delle solite rappresentazioni a base di Arlecchino e Colombina (...) piombò sulla moglie con un coltellaccio e le tagliò quasi netto la gola. Si accostò a Gaetano con un riso gelido (...) e Gaetano stramazzò al suolo colpito dal medesimo coltellaccio».