Libretto: L'Italiana in Algeri

von Gioacchino Rossini


Personaggi:
MUSTAFÀ, Bey d'Algeri (basso)
ELVIRA, moglie di Mustafà (soprano)
ZULMA, schiava confidente d'Elvira (mezzo-soprano)
HALY, capitano de' Corsari Algerini (basso)
LINDORO, giovine Italiano, amante d'Isabella, schiavo favorito di Mustafà (tenore)
ISABELLA, Signora Italiana (contralto)
TADDEO, compagno d'Isabella (basso comico)

CORO
Eunuchi del serraglio, corsari algerini, schiavi italiani, pappataci, femmine del serraglio, schiavi, europei, marinai



ATTO PRIMO

SCENA PRIMA
Piccola sala comune agli appartamenti del Bey e a quelli di sua moglie. Un sofà nel mezzo
Elvira seduta sul sofà. Presso a lei Zulma.
All'intorno un coro di Eunuchi del serraglio. Indi Haly, poi Mustafà.


Introduzione

CORO DI EUNUCHI
Serenate il mesto ciglio:
Del destin non vi lagnate,
Qua le femmine son nate
Solamente per soffrir.

ELVIRA
Ah, comprendo, me infelice!
Che il mio sposo or più non m'ama.

ZULMA
Ci vuol flemma: e ciò ch'ei brama
ora è vano il contraddir.

CORO
Qua le femmine son nate
Solamente per servir.

HALY
dall'interno
Il Bey

ZULMA
Deh! Signora...Vi scongiuro...

ELVIRA
Che ho da far?

Entra Mustafà.

CORO
a parte
(Or per lei quel muso duro
Mi dà poco da sperar.)

MUSTAFÀ
Delle donne l'arroganza,
Il poter, il fasto insano,
Qui da voi s'ostenta invano,
Lo pretende Mustafà.

ZULMA
Su, coraggio, mia Signora.

HALY
E' un cattivo quarto d'ora.

ELVIRA
Di me stessa or più non curo;
Tutto ormai degg'io tentar.

CORO
(Or per lei quel muso duro
Mi dà poco da sperar.)

ZULMA
Su, coraggio, mia Signora.

ELVIRA
Signor, per quelle smanie
Che a voi più non nascondo...

MUSTAFÀ
Cara, m'hai rotto il timpano:
Ti parlo, schietto e tondo.
Non vo' più smorfie:
Di te non so che far.

ELVIRA
Ohimè...Signor...ma...se...

HALY, ZULMA, ELVIRA e CORO
(Oh! che testa stravagante!
Oh! che burbero arrogante!)
Più volubil d'una foglia
Va il suo cuor di voglia in voglia
Delle donne calpestando
Le lusinghe e la beltà.

MUSTAFÀ
Più volubil d'una foglia
Va il mio cuor di voglia in voglia
Delle donne calpestando
Le lusinghe e la beltà.

ELVIRA
Signor...sentite...se mai...

MUSTAFÀ
Cara m'hai rotto il timpano:
Di te non so che far.

TUTTI
Più volubil d'una foglia, ecc.

Recitativo

MUSTAFÀ
Ritiratevi tutti. Haly, t'arresta.

Elvira, Zulma e gli Eunuchi escono.

SCENA SECONDA
Mustafà e Haly

MUSTAFÀ
Tu sai che sazio io son di questa moglie,
Che non ne posso più. Scacciarla...è male,
Tenerla...è peggio. Ho quindi stabilito
Ch'ella pigli Lindoro per suo marito.

HALY
Ma come? Ei non è Turco.

MUSTAFÀ
Che importa a me?

HALY
Ma di Maometto
La legge non permette un tal pasticcio.

MUSTAFÀ
Altra legge io non ho, che il mio capriccio.
M'intendi?

HALY
Signor sì...

MUSTAFÀ
Sentimi ancora.
Per passar bene un'ora io non ritrovo
Una fra le mie schiave
Che mi possa piacer. Tante carezze,
Tante smorfie non son di gusto mio.

HALY
E che ci ho da fare io?

MUSTAFÀ
Tu mi dovresti
Trovar un'Italiana.Ho una gran voglia
D'aver una di quelle Signorine,
Che dan martello a tanti cicisbei.

HALY
Io servirvi vorrei, ma i miei Corsari...
L'incostanza del mar...

MUSTAFÀ
Se fra sei giorni
Non me la trovi, e segui a far lo scaltro,
Io ti faccio impalar.
(Si ritira nel suo appartamento.)

HALY
Non occorr'altro.
Parte.

SCENA TERZA
Lindoro solo, indi Mustafà.

Cavatina

LINDORO
Languir per una bella
E star lontano da quella,
E' il più crudel tormento,
Che provar possa un cor.
Forse verrà il momento;
Ma non lo spero ancor.
Contenta quest'alma
In mezzo alle pene
Sol trova la calma
Pensando al suo bene,
Che sempre costante
Si serba in amor.

Recitativo

LINDORO
Ah, quando fia ch'io possa
In Italia tornar? Ha ormai tre mesi,
Che in questi rei paesi
Già fatto schiavo, e dal mio ben lontano...

MUSTAFÀ
Senti Italiano vo'darti moglie

LINDORO
A me?...Che sento?...(Oh Dio!)
Ma come?...In questo stato...

MUSTAFÀ
A ciò non dei pensar. Vieni, e vedrai
Un bel volto,un bel cor,con tuttto il resto.

LINDORO
(O povero amor mio! Che imbroglio è questo!)

Duetto

LINDORO
Se inclinassi a prender moglie
Ci vorrebber tante cose.
Una appena in cento spose
Le potrebbe/può tutte combinar.

MUSTAFÀ
Vuoi bellezza? Vuoi ricchezza?
Grazie?...amore?...Ti consola:
Trovi tutto in questa sola.
E'una donna singolar.

LINDORO
Per esempio, la vorrei
Schietta...e buona...

MUSTAFÀ
E'tutta lei.

LINDORO
Per esempio, io vorrei
Due begli occhi...

MUSTAFÀ
Son due stelle.

LINDORO
Chiome...

MUSTAFÀ
Nere.

LINDORO
Guance...

MUSTAFÀ
Belle.

LINDORO
Chiome...

MUSTAFÀ
Nere.

LINDORO
Volto...

MUSTAFÀ
Bello.

LINDORO
(D'ogni parte io qui m'inciampo,
Che ho da dire? Che ho da fare?)

MUSTAFÀ
Caro amico, non c'è scampo;
Se la vedi, hai da cascar.

LINDORO
(D'ogni parte io mi confondo,
Che ho da dire? Che ho da far?
Ah, mi perdo, mi confondo.
Quale imbroglio maledetto:
Sento amor, che dentro il petto
Martellando il cor mi va.)

MUSTAFÀ
Presto andiamo.
Sei di ghiaccio? Sei di stucco?
Vieni, vieni: che t'arresta?
Una moglie come questa,
Credi a me, ti piacerà.
Vieni andiamo.

LINDORO
Ha begl'occhi...

MUSTAFÀ
Son due stelle.

LINDORO
Schietta...e buona...

MUSTAFÀ
E' tutta lei.

LINDORO
Chiome...

MUSTAFÀ
Nere.

LINDORO
Guance...

MUSTAFÀ
Belle.

LINDORO
(Ah, mi perdo, mi
confondo, ecc.)

MUSTAFÀ
Sei di ghiaccio? Sei di stucco? ecc.

SCENA QUARTA
Spiaggia di mare. In qualche distanza un vascello rotto ad uno scoglio e disalberato dalla burrasca che viene di mano in mano crescendo. Varie persone sul bastimento in atto di disperazione. Arriva il legno dei Corsari: altri Corsari vengono per terra con Haly e cantano a vicenda i cori. Indi Isabella, e poi Taddeo

Coro e Cavatina

CORO DI CORSARI I
Quanta roba! Quanti schiavi!

HALY e CORO II
Buon bottino! Viva, bravi!

CORO I
Non c'è male!

HALY e CORO II
Starà meglio Mustafà.

CORO I
Ma una bella senza eguale
E'costei che vedi qua.

Tra lo stuolo degli schiavi e persone che sbarcano, comparisce Isabella.

HALY e CORO
osservandola
E'un boccon per Mustafà.

ISABELLA
Cruda sorte! Amor tiranno!
Questo è il premio di mia fe'?
Non v'è orror, terror, nè affanno
Pari a quel ch'io provo in me.
Per te solo, o mio Lindoro,
Io mi trovo in tal periglio.
Da chi spero, o Dio, consiglio?
Chi conforto mi darà?

CORO
E' un boccon per Mustafà.

ISABELLA
Qua ci vuol disinvoltura,
Non più smanie, nè paura:
Di coraggio è tempo adesso,
Or chi sono si vedrà.
Già so per pratica
Qual sia l'effetto
D'un sguardo languido,
D'un sospiretto...
So a domar gli uomini
Come si fa.
Sian dolci o ruvidi,
Sian flemma o foco
Son tutti simili
a presso a poco...
Tutti la chiedono,
Tutti la bramano,
Da vaga femmina
Felicità.

Recitativo

ISABELLA
Già ci siam. Tanto fa. Convien portarla
Con gran disinvoltura.
Io degli uomini alfin non ho paura.

Alcuni Corsari scoprono ed arrestano Taddeo.

TADDEO
Misericordia...Aiuto...Compassione...
Io son...

HALY
Taci, poltrone. Uno schiavo di più.

TADDEO
(Ah, son perduto!)

ISABELLA
Caro Taddeo...

TADDEO
Misericordia...aiuto!

ISABELLA
Non mi riconosci più?

TADDEO
Ah!...si...ma...

HALY
Dimmi, chi è costei?

TADDEO
(Che ho da dir?)

ISABELLA
Son sua nipote.

TADDEO
Sì, nipote...Per questo
Io devo star con lei.

HALY
Di qual paese?

TADDEO
Di Livorno ambedue.

HALY
Dunque Italiani?

TADDEO
Ci s'intende.

ISABELLA
E me ne vanto.

HALY
Evviva, amici, evviva.

ISABELLA
E perchè mai tanta allegria?

HALY
Ah! Non so dal piacer dove io mi sia.
Prescelta da Mustafà sarete,s'io non sbaglio
La stella e lo splendor del suo serraglio.

Parte con alcuni Corsari.


SCENA QUINTA
Taddeo, Isabella e alcuni Corsari indietro.

TADDEO
Ah! Isabella...siam giunti a mal partito.

ISABELLA
Perchè?

TADDEO
Non hai sentito quella brutta parola?

ISABELLA
E qual?

TADDEO
Serraglio

ISABELLA
Ebben?...

TADDEO
Dunque bersaglio
Tu sarai d'un Bey? D'un Mustafà?

ISABELLA
Sarà quel che sarà. Io non mi voglio
Per questo rattristare.

TADDEO
E la prendi così?

ISABELLA
Che ci ho da fare?

TADDEO
O povero Taddeo!

ISABELLA
Ma di me non ti fidi?

TADDEO
Preso m'hai forse, anima mia, preso per un
babbeo? Di quel tuo cicisbeo...
Di quel Lindoro...io non l'ho visto mai,
Ma so tutto.

ISABELLA
L'amai prima di te: no'l nego. Ha molti mesi
Ch'ei d'Italia è partito: ed ora...

TADDEO
Ed ora se ne gia la Signora
A cercarlo in Gallizia...

ISABELLA
E tu...

TADDEO
Ed io col nome di compagno
Gliela dovea condur...

ISABELLA
E adesso?

TADDEO
E adesso con un nome secondo
Vo in un serraglio a far...lo pensi il mondo

Duetto

ISABELLA
Ai capricci della sorte
Io so far l'indifferente.
Ma un geloso impertinente
Io son stanca di soffrir.

TADDEO
Ho più flemma, e più prudenza
Di qualunque innamorato.
Ma comprendo dal passato
Tutto quel che può avvenir.

ISABELLA
Sciocco amante è un gran supplizio.

TADDEO
Donna scaltra è un precipizio.

ISABELLA
Meglio un Turco che un briccone.

TADDEO
Meglio il fiasco che il lampione.

ISABELLA
Vanne al diavolo in malora!
Più non vo'con te garrir.

TADDEO
Buona notte; sì... Signora.
Ho finito d'impazzir.

ISABELLA
(Ma in man de'barbari...senza un amico
Come dirigermi?...Che brutto intrico!
Che ho da risolvere? Che deggio far?
Che ho da risolvere? Che brutto affar!)

TADDEO
(Ma se al lavoro poi mi si mena...
Come resistere, se ho poca schiena?)

A DUE
(Che ho da risolvere? Che deggio far?)

TADDEO
Donna Isabella?...

ISABELLA
Messer Taddeo...

TADDEO
(La furia or placasi.)

ISABELLA
(Ride il babbeo.)

TADDEO
Staremo in collera?

ISABELLA
Che ve ne par?

A DUE
Ah,no: per sempre uniti,
Senza sospetti e liti,
Con gran piacere, ben mio,
Sarem nipote e zio;
E ognun lo crederà.

TADDEO
Ma quel Bey, Signora,
Un gran pensier mi dà.

ISABELLA
Non ci pensar per ora,
Sarà quel che sarà.


SCENA SESTA
Piccola sala, come alla scena prima.
Lindoro, Elvira, e Zulma.


Recitativo

ZULMA
E ricusar potresti
una sì bella
e sì gentil signora?

LINDORO
Non voglio moglie,
io te l'ho detto ancora.

ZULMA
E voi che fate là?
quel giovinotto
non vi mette appetito?

ELVIRA
Abbasatanza provai,
cosa è marito.

ZULMA
Ma già non c'è riparo.
Sposo e sposa vol che siate il Bey.
Quando ha deciso obbedito
esser vuole ad ogni patto.

ELVIRA
Che strano umor!

ZULMA
Che tirannia da matto!

LINDORO
Zitto ei: ritorna.


SCENA SETTIMA
Mustafà e detti.

MUSTAFÀ
Ascoltami, Italiano,
Un vascel veneziano
Riscattato pur or deve a
Momenti
Di qua partir. Vorresti
In Italia tornar?...

LINDORO
Alla mia patria?...Ah! qual grazia, o
Signor!... Di più non chiedo.

MUSTAFÀ
Teco Elvira conduci, e tel concedo.

LINDORO
(Che deggio dire?)

MUSTAFÀ
Va intanto del vascello
Il capitano a ricercare, e digli
A nome mio, ch'egli di qua non parta
Senza di voi.

LINDORO
(Pur ch'io mi tolga omai
Da si odiato soggiorno...
Tutto deggio accettar.) Vado e ritorno.
Parte.


SCENA OTTAVA
Elvira, Mustafà, Zulma, indi Haly

ELVIRA
Dunque degg'io lasciarvi?

MUSTAFÀ
Nell' Italia tu starai bene.

HALY
Viva: viva il Bey.

MUSTAFÀ
E che mi rechi, Haly?

HALY
Liete novelle.
Una delle più belle
Spiritose Italiane...

MUSTAFÀ
Ebben?...

HALY
Caduta
Testè con altri schiavi è in mano nostra.

MUSTAFÀ
Or mi tengo da più del gran Sultano.
Elvira, adesso con l'Italian tu puoi
Affrettarti e partir. Zulma, con essi
Tu pure andrai. Con questa Signorina
Me la voglio goder, e agli uomini tutti
Oggi insegnar io voglio
Di queste belle a calpestar l'orgoglio.

Aria

MUSTAFÀ
Già d'insolito ardore nel petto
Agitare, avvampare mi sento:
Un ignoto soave contento
Mi trasporta e brillare mi fa.
ad Elvira
Voi partite... Nè più m'annoiate.
a Zulma
Tu va seco... Che smorfie...Obbedite.
ad Haly
Voi la bella al mio seno guidate.
V'apprestate a onorar la beltà.
Al mio foco, al trasporto, al desio,
Non resiste l'acceso cor mio:
Questo caro trionfo novello
Quanto dolce a quest'alma sarà.

Parte con Haly e seguito.


SCENA NONA
Zulma, Elvira, indi Lindoro.

ZULMA
Vi dico il ver. Non so come si possa
Voler bene ad un uom di questa fatta...

ELVIRA
Io sarò sciocca e matta...
Ma l'amo ancor!

LINDORO
Madama è già disposto
Il vascello a salpar, e non attende
Altri che noi... Voi sospirate?...

ELVIRA
Almeno ch'io possa anco una volta
Riveder Mustafà. Sol questo io bramo.

LINDORO
Pria di partir dobbiamo
Congedarsi da lui. Ma s'ei vi scaccia,
Perchè l'amate ancor? Fate a mio modo:
Affrettiamoci a partir allegramente.
Voi siete finalmente
Giovine, ricca e bella, e al mio paese
Voi troverete quanti
Può una donna bramar mariti e amanti.


SCENA DECIMA
Sala magnifica. A destra un sofà pe'l Bey. In prospetto una ringhiera praticabile, sulla quale si vedono le femmine del serraglio.
Mustafà seduto. All'intorno Eunuchi che cantano in coro, indi Haly


Finale

CORO DI EUNUCHI
Viva, viva il flagel delle donne,
Che di tigri le cangia in agnelle.
Chi non sa soggiogar queste belle
Venga a scuola dal gran Mustafà.

HALY
Sta qui fuori la bella Italiana...

MUSTAFÀ
Venga... Venga...

CORO
Oh! Che rara beltà.


SCENA UNDICESIMA
Isabella, Mustafà, gli Eunuchi.

ISABELLA
(Oh! Che muso, che figura!...
Quali occhiate!...Ho inteso tutto.
Del mio colpo or son sicura.
Sta a veder quel ch'io so far.)

MUSTAFÀ
(Oh! Che pezzo da Sultano!
Bella taglia!...viso strano...
Ah! M'incanta...m'innamora.
Ma convien dissimular.)

ISABELLA
Maltrattata dalla sorte,
Condannata alle ritorte...
Ah, voi solo, o mio diletto.
Mi potete consolar.

MUSTAFÀ
(Mi saltella il cor nel petto.
Che dolcezza di parlar!)

ISABELLA
(In gabbia è già il merlotto,
Nè più mi può scappar!
Del mio colpo or son sicura.
Oh! Che muso, che figura!...
Sta a veder quel ch'io so far.)

MUSTAFÀ
(Io son già caldo e cotto,
Nè più mi so frenar.
Ah! M'incanta...m'innamora.
Che taglia!... Ma bisogna simular.
Oh! Che pezzo!...Ma bisogna simular.)


SCENA DODICESMA
Taddeo respingendo Haly, che vuole trattenerlo, e detti

TADDEO
Vo'star con mia nipote,
Io sono il signor zio.
M'intendi? Sì, son io.
Va'via: non mi seccar.
Signor...Monsieur...Eccellenza...
(Ohimè!...Qual confidenza!...
Il Turco un cicisbeo
Comincia a diventar.
Ah, chi sa mai, Taddeo,
Quel ch'or tocca a far?)

HALY
Signor, quello sguaiato...

MUSTAFÀ
Sia subito impalato.

TADDEO
Nipote...ohimè...Isabella...
Senti, che bagatella?

ISABELLA
Egli è mio zio.

MUSTAFÀ
Cospetto! Haly, lascialo star.

ISABELLA
Caro, capisco adesso
Che voi sapete amar.

MUSTAFÀ
Non so che dir, me stesso,
Cara, mi fai scordar.

TADDEO
(Un palo addirittura?
Taddeo, che brutto affar!)

HALY
(Costui dalla paura
non osa più parlar.)


SCENA ULTIMA
Elvira, Zulma, Lindoro e detti

ELVIRA, ZULMA, LINDORO
Pria di dividerci da voi, Signore,
Veniamo a esprimervi il nostro core,
Che sempre memore di voi sarà.

ISABELLA
(O ciel!)

LINDORO
(Che miro!)

ISABELLA
(Sogno?)

LINDORO
(Deliro? Quest'è Isabella!)

ISABELLA
(Quest'è Lindoro!)

LINDORO
(Io gelo.)

ISABELLA
(Io palpito.)

A DUE
(Che mai sarà?
Amore, aiutami per carità.)

MUSTAFÀ, ELVIRA, ZULMA, HALY
(Confusi e stupidi, incerti pendono;
Non so comprendere tal novità.)

ISABELLA e LINDORO
(Oh, Dio, che fulmine! non so rispondere.
Amore, aiutami per carità.)

TADDEO
(Oh, Dio, che fremito! Oh, Dio, che spasimo!
Che brutto muso fa Mustafà.)

ISABELLA
Dite: chi è quella femmina?

MUSTAFÀ
Fu sino ad or mia moglie.

ISABELLA
Ed or?...

MUSTAFÀ
Il nostro vincolo,
Cara, per te si scioglie:
Questi, che fu mio schiavo,
Si dee con lei sposar.

ISABELLA
Col discacciar la moglie
Da me sperate amore?
Questi costumi barbari
Io vi farò cangiar.
Resti con voi la sposa...

MUSTAFÀ
Ma questa non è cosa...

ISABELLA
Resti colui mio schiavo,

MUSTAFÀ
Ma questo non può star.

ISABELLA
Andate dunque al diavolo.
Voi non sapete amar.

MUSTAFÀ
Ah! no...M'ascolta...acchetati...
(Ah! Costei mi fa impazzir.)

ELVIRA, ZULMA, LINDORO
ridendo
(Ah! Di leone in asino
Lo fe' costei cangiar.)

Stretta del Finale I

TADDEO, MUSTAFÀ, ELVIRA, ISABELLA, ZULMA, LINDORO, HALY
Va sossopra il mio cervello,
Sbalordito in tanti imbrogli;
Qual vascel fra l'onde e i scogli
Io sto/Ei sta presso a naufragar.

CORO
Va sossopra il suo cervello;
Ei sta presso a naufragar.

ELVIRA
Nella testa ho un campanello
Che suonando fa din din.

ISABELLA e ZULMA
La mia testa è un campanello
Che suonando fa din din.

LINDORO e HALY
Nella testa ho un gran Martello
Mi percuote e fa tac tà.

TADDEO
Sono come una cornacchia
Che spennata fa crà crà

MUSTAFÀ
Come scoppio di cannone
La mia testa fa bum bum.
ATTO SECONDO

SCENA PRIMA
Piccola sala come nell'atto I.
Elvira, Zulma, Haly e coro di Eunuchi.


Introduzione

CORO DI EUNUCHI
Uno stupido, uno stolto
Diventato è Mustafà.
Questa volta Amor l'ha colto:
Gliel'ha fatta come va.

ELVIRA, ZULMA, HALY
L'Italiana è franca e scaltra.
La sa lunga più d'ogni altra.
Quel suo far sì disinvolto
Gabba i cucchi ed ei no'l sa.

CORO
Questa volta Amor l'ha colto:
Gliel'ha fatta come va.

SCENA SECONDA
Mustafà e detti

MUSTAFÀ
Amiche, andate a dire all'Italiana
Che io sarò tra mezz'ora
A ber seco il caffè!

ZULMA
Vi serviremo.

ELVIRA
Farò per compiacervi
Tutto quel ch'io potrò.

ZULMA
Ma non crediate
Così facil l'impresa. E' finta...

ELVIRA
E'scaltra più assai che non credete.

MUSTAFÀ
Ed io sono un baggian? Sciocche che siete.
Haly, vien meco e voi
Recate l'ambasciata. Ah! Se riesce
Quello che io già pensai,
La vogliam veder bella.

HALY
E bella assai.
tutti partono


SCENA TERZA
Isabella e Lindoro

ISABELLA
Qual disdetta è la mia! Onor e patria
E fin me stessa oblio; su questo lido
Trovo Lindoro, e lo ritrovo infido!

LINDORO
a Isabella che va per partire
Pur ti riveggo... Ah, no, t'arresta,
Adorata Isabella, in che peccai,
Che mi fuggi così?

ISABELLA
Lo chiedi ancora?
Tu che sposo ad Elvira?...

LINDORO
Io! Di condurla,
Non di sposarla ho detto, e sol m'indussi
Per desio d'abbracciarti.

ISABELLA
E credete posso?

LINDORO
M'incenerisca un fulmine, se mai
Pensai tradire la nostra fede.

ISABELLA
pensosa
Hai core?
T'è caro l'amor mio, l'onor ti preme?

LINDORO
Che far degg'io?

ISABELLA
Fuggir dobbiamo insieme.
Quell'istesso vascel...Qualche raggiro
Qui bisogna intrecciar. Sai che una donna
Non v'ha di me più intraprendente e ardita.

LINDORO
Cara Isabella, ah, tu mi torni in vita.

ISABELLA
T'attendo nel boschetto. Inosservati
Concerteremo i nostri passi insieme.
Separiamoci per or.

LINDORO
Verrò, mia speme.
Isabella parte

Cavatina

LINDORO
Oh, come il cor di giubilo
Esulta in questo istante!
Trovar l'irata amante,
Placar sua crudeltà.
Son questi, amor, tuoi doni,
Son questi i tuoi diletti.
Ah! Tu sostien gli affetti
Di mia felicità.
Parte.


SCENA QUARTA
Mustafà, indi Taddeo, poi Haly con due Mori,i quali portano un turbante, un abito Turco, una sciabola, e coro di Eunuchi.

Recitativo

MUSTAFÀ
Ah! Se da solo a sola
M'accoglie l'Italiana...Il mio puntiglio
Con questa Signorina
E'tale ch'io ne sembro innamorato.

TADDEO
Ah! Signor Mustafà.

MUSTAFÀ
Che cosa è stato?

TADDEO
Abbiate compassion d'un innocente.
Io non v'ho fatto niente...

MUSTAFÀ
Ma spiegati...cos'hai?

TADDEO
Mi corre dietro quell'amico del palo.

MUSTAFÀ
Ah!...Ah!...capisco.
E'questa la cagion del tuo spavento?

TADDEO
Forse il palo in Algeri è un complimento?
Eccolo...Ohimè...

MUSTAFÀ
Non dubitare. Ei viene
D'ordine mio per onorarti. Io voglio
Mostrar quanto m'è cara tua nipote.
Perciò t'ho nominato
Mio grande Kaimakan.

TADDEO
Grazie, obbligato.

Coro, Recitativo e Aria

Haly mette l'abito Turco a Taddeo, poi il turbante; indi Mustafà gli cinge la sciabola. Intanto i Turchi, con gran riverenza ed inchini, cantano il coro.

CORO DI EUNUCHI
Viva il grande Kaimakan,
Protettor de' Mussulman.
Colla forza dei leoni,
Coll'astuzia dei serpenti,
Generoso il ciel ti doni
Faccia franca e buoni denti.
Protettor de' Mussulman,
Viva il grande Kaimakan.

TADDEO
Kaimakan! Io non capisco niente.

MUSTAFÀ
Vuol dir Luogotenente.

TADDEO
E per i meriti
Della nostra nipote a quest'impiego
La vostra Signoria m'ha destinato?

MUSTAFÀ
Appunto, amico mio.

TADDEO
Grazie: obbligato.
Ho un gran peso sulla testa;
In quest'abito m'imbroglio.
Se vi par la scusa onesta,
Kaimakan esser non voglio,
E ringrazio il mio Signore
Dell'onore che mi fa.
(Egli sbuffa!...Ohimè!...Che occhiate!)
Compatitemi...ascoltatemi...
(Spiritar costui mi fa.
Qua bisogna fare un conto:
Se ricuso...il palo è pronto.
E se accetto?...è mio dovere
Di portargli candeliere.
Ah! Taddeo, che bivio è questo!
Ma quel palo?... Che ho da far?)
Kaimakan, Signor, io resto.
Non vi voglio disgustar.

CORO
Viva il grande Kaimakan,
Protettor de' Musulman.

TADDEO
Quanti inchini!...quanti onori!...
Mille grazie,miei Signori,
Non vi state a incomodar.
Per far tutto quel che posso,
Signor mio, col basto indosso,
Alla degna mia nipote
Or mi vado a presentar.
(Ah! Taddeo! Quant'era meglio
Che tu andassi in fondo al mar.)

CORO
Viva il grande Kaimakan,
Protettor de' Mussulman.

TADDEO
Grazie, quanti onori!...
Alla degna mia nipote
Or mi vado a presentar.


SCENA QUINTA
Appartamento magnifico a pian terreno con una loggia deliziosa in prospetto, che corrisponde al mare. A destra l'ingresso e varie stanze.
Isabella innanzi ad uno specchio grande portatile, che finisce d'abbigliarsi alla Turca.Elvira e Zulma, poi Lindoro, Mustafà e Taddeo.


Recitativo

ISABELLA
Dunque a momenti
Il Signor Mustafà mi favorisce
A prendere il caffè? Quanto è grazioso
Il Signor Mustafà.
Ehi...Schiavo...Chi è di là?

LINDORO
Che vuol, Signora?

ISABELLA
Asinaccio, due volte
Ti fai chiamar?...Caffè.

LINDORO
Per quanti?

ISABELLA
Almen per tre.

ELVIRA
Se ho ben inteso
Con voi da solo a sola
Vuol prenderlo il Bey.

ISABELLA
Da solo a sola?...
E sua moglie mi fa tali ambasciate?

ELVIRA
Signora...

ISABELLA
Andate...Andate...
Arrossisco per voi.

ELVIRA
Ma che cosa ho da fare?

ISABELLA
Io v'insegnerò. Va in bocca al lupo
Chi pecora si fa. Sono le mogli
Fra noi quelle che formano i mariti.
Orsù: fate a mio modo. In questa stanza
Ritiratevi.

ELVIRA
E poi?

ISABELLA
Vedrete come a Mustafà farò drizzar la testa

ZULMA
(Che spirito ha costei!)

ELVIRA
(Qual donna è questa!)

ISABELLA
alle schiave
Voi restate (a momenti
Ei sarà qui): finiamo d'abbigliarci.
Ch'egli vegga...Ah! Sen viene:
Or tutta l'arte a me adoprar conviene.

Si mette ancora allo specchio abbigliandosi servita dalle schiave. Mustafà, Taddeo, Lindoro restano indietro, ma in situazione di veder tutto.

Cavatina

ISABELLA
Per lui che adoro,
Ch'è il mio tesoro,
Più bella rendimi,
Madre d'amor.
Tu sai se l'amo,
Piacergli io bramo:
Grazie, prestatemi
Vezzi e splendor.
(Guarda, guarda, aspetta, aspetta...
Tu non sai chi sono ancor.)

MUSTAFÀ
(Cara!...Bella! Una donna
Come lei non vidi ancor.)

TADDEO e LINDORO
(Furba!...Ingrata! Una donna
Come lei non vidi ancor.)

ISABELLA
Questo velo è troppo basso...
Quelle piume un po' girate...
No, così...Voi m'inquietate...
Meglio sola saprò far.
Bella quanto io bramerei
Temo a lui di non sembrar.
Per lui che adoro, ecc.
(Turco caro, già ci sei,
Un colpetto, e dei cascar.)

LINDORO, TADDEO e MUSTAFÀ
(Oh, che donna è mai costei!...
Faria ogn'uomo delirar.)

Isabella parte, le schiave si ritirano.


SCENA SESTA
Mustafà, Taddeo, Lindoro, poi Isabella e Elvira.

Recitativo

MUSTAFÀ
Io non resisto più: questa Isabella
E' un incanto: io non posso
Più star senza di lei...
Andate... e conducetela.
Senti, Kaimakan, quando io starnuto
Levati tosto, e lasciami con lei.

TADDEO
(Ah! Taddeo de' Taddei, a qual cimento...
A qual passo sei giunto!...)

MUSTAFÀ
Ma che fa questa bella?

LINDORO
Eccola appunto.

Entra Isabella

Quintetto

MUSTAFÀ
Ti presento di mia man
Ser Taddeo Kaimakan.
Da ciò apprendi quanta stima
Di te faccia Mustafà.

ISABELLA
Kaimakan? A me t'accosta.
Il tuo muso è fatto a posta.
Aggradisco, o mio Signore,
Questo tratto di bontà.

TADDEO
Pe'tuoi meriti, nipote,
Son salito a tanto onore.
Hai capito? Questo core
Pensa adesso come sta.

LINDORO
a Mustafà in disparte
Osservate quel vestito,
Parla chiaro a chi l'intende,
A piacervi adesso attende,
E lo dice a chi no'l sa.

ISABELLA
Ah, mio caro.

MUSTAFÀ
Eccì...

ISABELLA e LINDORO
Viva.

TADDEO
(Ci siamo.)

ISABELLA
Ah!...

MUSTAFÀ
Eccì...

TADDEO
(Crepa. Fo il sordo.)

MUSTAFÀ
(Maledetto quel balordo
Non intende e ancor qui sta.)
Eccì...

TADDEO
(Ch'ei starnuti finchè scoppia/vuole:
Non mi movo via di qua.)

ISABELLA e LINDORO
(L'uno spera e l'altro freme.
Di due sciocchi uniti insieme,
Oh, che rider si farà!)

ISABELLA
Ehi!...Caffè...

Due Mori portano il caffè.

LINDORO
Siete servita.

ISABELLA
Va a levar Elvira.
Mia Signora, favorite.
E' il marito che v'invita:
Non vi fate sì pregar.

MUSTAFÀ
(Cosa viene a far costei?)

ISABELLA
Colla sposa sia gentile...

MUSTAFÀ
(Bevo tosco...sputo bile.)

TADDEO
(Non starnuta certo adesso.)

LINDORO
(E' ridicola la scena.)

MUSTAFÀ
(Io non so più simular.)

ISABELLA
Via, guardatela...

MUSTAFÀ
sottovoce a Isabella
Briccona!

ISABELLA
E' si cara!...

MUSTAFÀ
(E mi canzona!)

ELVIRA
Un'occhiata...

MUSTAFÀ
Mi lasciate.

LINDORO
Or comanda?...

ISABELLA
Compiacenza...

ELVIRA
Sposo caro...

ISABELLA?Buon padrone...

TADDEO
(Non starnuta.)

ELVIRA, ISABELLA, LINDORO, TADDEO
Ci/La dovete consolar.

MUSTAFÀ
Andate alla malora.
Non sono un babbuino...
Ho inteso, mia Signora,
La noto a taccuino.
Tu pur mi prendi a gioco,
Me la farò pagar.
Ho nelle vene un foco,
Più non mi so frenar.

TUTTI
Sento un fremito...un foco, un dispetto...
Agitato(a), confuso(a)...fremente...
Il mio core...la testa...la mente...
Delirando... perdendo si va.
In sì fiero contrasto e periglio
Chi consiglio, conforto mi dà?


SCENA SETTIMA
Piccola sala, come alla scena prima dell'atto II.
Haly solo


HALY
Con tutta la sua boria
Questa volta il Bey perde la testa.
Ci ho gusto. Tanta smania
Avea d'una Italiana...Ci vuol altro
Con le donne allevate in quel paese,
Ma va ben ch'egli impari a proprie spese.

Aria

HALY
Le femmine d'Italia
Son disinvolte e scaltre.
E sanno più dell'altre
L'arte di farsi amar.
Nella galanteria
L'ingegno han raffinato:
E suol restar gabbato
Chi le vorrà gabbar.
parte


SCENA OTTAVA
Taddeo e Lindoro

Recitativo

TADDEO
E tu speri di togliere Isabella
Dalle mani del Bey?

LINDORO
Questa è la trama.
Ch'ella vi prega e brama,
Che abbiate a secondar.

TADDEO
Non vuoi?...Per bacco!
Già saprai chi son io.

LINDORO
Non siete il signor zio?

TADDEO
Ti pare?

LINDORO
Come?...Come?...

TADDEO
Tu sai quel che più importa
E ignori il men? D'aver un qualche amante
Non t'ha mai confidato la Signora?

LINDORO
So che un amante adora: è per lui solo
Ch'ella...

TADDEO
Ebbene. Son quell'io.

LINDORO
Me ne consolo. (ah! ah!)


SCENA NONA
I detti

TADDEO
Ti giuro, amico, che in questo brutto intrico
altro conforte non ho che il suo amore;
prima d'adesso non era, tel confesso,
di lei troppo contento;
avea sospetto che d'un certo Lindoro,
suo primo amante, innamorat ancora,
volesse la signora farsi gioco di me;
ma adesso ho visto che non v'ha cicisbeo
che la possa staccar dal suo Taddeo.

LINDORO
Viva viva! (ah! ah!...)
ma zitto: appunto vien Mustafà.
Coraggio, secondate con arte il mio parlare;
vi dirò poi quel che avete a fare.


SCENA DECIMA
Mustafà e detti

MUSTAFÀ
Orsù: la tua nipote con chi crede
D'aver a che far? Preso m'avria costei
Per un de'suoi babbei?

LINDORO
Ma perdonate. Ella a tutto è disposta.

TADDEO
E vi lagnate?

MUSTAFÀ
Dici davvero?

LINDORO
Sentite. In confidenza
Ella mi manda a dirvi
Che spasima d'amor.

MUSTAFÀ
D'amore?

LINDORO
M'ha detto infin,
Che a rendervi di lei sempre più degno,
Ella ha fatto il disegno,
Con gran solennità fra canti e suoni,
E al tremolar dell'amorose faci,
Di volervi crear suo Pappataci.

Terzetto

MUSTAFÀ
Pappataci! Che mai sento!
La ringrazio. Son contento.
Ma di grazia, Pappataci
Che vuol poi significar?

LINDORO
A color che mai non sanno
Disgustarsi col bel sesso,
In Italia vien concesso
Questo titol singolar.

TADDEO
Voi mi deste un nobil posto.
Or ne siete corrisposto.
Kaimakan e Pappataci
Siamo là: che ve ne par?

MUSTAFÀ
L'Italiane son cortesi,
Nate son per farsi amar.

LINDORO e TADDEO
(Se mai torno a'miei paesi,
Anche questa è da contar.)

MUSTAFÀ
Pappataci...

LINDORO
E' un bell'impiego.

TADDEO
Assai facil da imparar.

MUSTAFÀ
Ma spiegateni, vi prego:
Pappataci, che ha da far?

LINDORO e TADDEO
Fra gli amori e le bellezze,
Fra gli scherzi e le carezze,
Ei dee dormire, mangiare e bere,
Dee dormire, e poi mangiar.
Pappataci dee mangiar,
Pappataci dee dormir.
Pappataci deve ber,
Pappataci ha da dormir,
Pappataci ha da goder.

MUSTAFÀ
Bella vita!...Oh, che piacer!...
Io di più non so bramar.
Pappataci dee mangiar,
Pappataci dee dormir,
Pappataci...e ber, mangiar.


SCENA UNDICESIMA
Appartamento magnifico come alla scena quinta.
Taddeo, Lindoro, indi Isabella, e un coro di Schiavi Italiani.


Recitativo

TADDEO
Tutti i nostri Italiani
Ottener dal Bey spera Isabella?

LINDORO
E li ottiene senz'altro.

TADDEO
Ah! saria bella!
Ma con qual mezzo termine?

LINDORO
Per far la cerimonia

TADDEO
Ih...Ih...Ih...

LINDORO
Di loro altri saran vestiti
Da Pappataci, ed altri
Qui a suo tempo verran sopra il vascello.

TADDEO
Ih...Ih...gioco più bello
Non si può dar. Ma eccola...Per bacco!
Seco ha gli schiavi ancor.

LINDORO
N'ero sicuro.

TADDEO
Quanto è brava costei!

LINDORO
Con due parole
Agli sciocchi fa far quello che vuole.

Coro, Recitativo e Rondo

CORO DI SCHIAVI ITALIANI
Pronti abbiamo e ferri e mani
Per fuggir con voi di qua,
Quanto vaglian gl'Italiani
Al cimento si vedrà.

ISABELLA
Amici, in ogni evento
M'affido a voi. Ma già fra poco io spero,
Senza rischio e contesa,
Di trarre a fin la meditata impresa.
Perchè ridi, Taddeo? Può darsi ancora
Ch'io mi rida di te.
a Lindoro
Tu impallidisci,
Schiavo gentil? Ah! Se pietà di desta
Il mio periglio, il mio tenero amor,
Se parlano al tuo core
Patria, dovere e onore, dagli altri apprendi
A mostrarti Italiano; e alle vicende
Della volubil sorte
Una donna t'insegni ad esser forte.
Pensa alla patria, e intrepido
Il tuo dover adempi:
Vedi per tutta Italia
Rinascer gli esempi
D'ardir e di valor.
a Taddeo
Sciocco! Tu ridi ancora?
Vanne, mi fai dispetto.
a Lindoro
Caro, ti parli in petto
Amore, dovere, onor,
Amici in ogni evento...

CORO
Andiam. Di noi ti fida.

ISABELLA
Vicino è già il momento...

CORO
Dove ti par ci guida.

ISABELLA
Se poi va male il gioco...

CORO
L'ardir trionferà.

ISABELLA
Qual piacer! Fra pochi istanti
Rivedrem le patrie arene.
(Nel periglio del mio bene
Coraggiosa amor mi fa.)

CORO
Quanto vaglian gl'Italiani?Al cimento si vedrà.

Partono tutti meno Taddeo.


SCENA DODICESIMA
Taddeo, indi Mustafà

Recitativo

TADDEO
Che bel core ha costei! Chi avria mai detto
Che un sì tenero affetto
Portasse al suo Taddeo?...Far una trama,
Corbellar un Bey, arrischiar tutto
Per esser mia...

MUSTAFÀ
Kaimakan...

TADDEO
Signor?

MUSTAFÀ
Tua nipote dov'è?

TADDEO
Sta preparando quello ch'è necessario
Per far la cerimonia. Ecco il suo schiavo,
Che qui appunto ritorna, e ha seco il coro
De' Pappataci.

MUSTAFÀ
E d'onorarmi dunque
La bella ha tanta fretta?

TADDEO
E'l'amor che la sprona.

MUSTAFÀ
Oh, benedetta.


SCENA TREDICESIMA
Lindoro con un coro di Pappataci e detti.

Finale II

LINDORO
Dei Pappataci s'avanza il coro:
La cerimonia con gran decoro
Adesso è tempo di cominciar.

CORO DI PAPPATACI
I corni suonino, che favoriti
Son più dei timpani nei nostri riti,
E intorno facciano l'aria eccheggiar.

TADDEO
Le guancie tumide, le pancie piene,
Fanno conoscere che vivon bene.

LINDORO e TADDEO
(Ih...ih...dal ridere sto per schiattar.)

MUSTAFÀ
Fratei carissimi, fra voi son lieto.
Se d'entrar merito nel vostro ceto
Sarà una grazia particolar.

CORO
Cerca i suoi comodi chi ha sale in zucca.
Getta il turbante, metti parrucca,
Leva quest'abito, che fa sudar.
(Levano il turbante e l'abito a Mustafà e gli mettono in testa parrucca e l'abito di Pappataci.)

MUSTAFÀ
Quest'è una grazia particolar.

LINDORO e TADDEO
(Ih...ih...dal ridere sto per schiattar.)


SCENA QUATTORDICESIMA
Isabella e detti

ISABELLA
Non sei tu che il grado eletto
Brami aver di Pappataci?
Delle belle il prediletto
Questo grado ti farà.
Ma bisogna che tu giuri
D'eseguirne ogni dover.

MUSTAFÀ
Io farò con gran piacere
Tutto quel che si vorrà.

CORO
Bravo, ben: così si fa.

LINDORO
State tutti attenti e cheti
A sì gran solennità.
A Taddeo dandogli un foglio da leggere
A te: leggi.
A Mustafà
E tu ripeti
Tutto quel ch'ei dirà.
Taddeo legge e Mustafà ripete tutto verso per verso.

TADDEO e MUSTAFÀ
Di veder e non veder,
Di sentir e non sentir,
Per mangiare e per goder
Di lasciare e fare e dir,
Io qui giuro e poi scongiuro
Pappataci Mustafà.

CORO
Bravo, ben: così si fa.

TADDEO e MUSTAFÀ
come sopra
Giuro inoltre all'occasion
Di portare torcia e lampion.
E se manco al giuramento
Più non abbia un pel sul mento.
Io qui giuro e scongiuro
Pappataci Mustafà.

CORO
Bravo, ben: così si fa.

LINDORO
Qua la mensa.

Si porta un tavolino con vivande e bottiglie.

ISABELLA
Ad essa siedano Kaimakan e Pappataci.

CORO
Lascia pur che gli altri facciano:
Tu qui mangia, bevi e taci.
Questo è il rito primo e Massimo
Della nostra società.
il coro parte

TADDEO e MUSTAFÀ
Buona cosa è questa qua.

ISABELLA
Or si provi il candidato. Caro...

LINDORO
Cara...

MUSTAFÀ
Ehi!...Che cos'è?

TADDEO
Tu non fai quel ch'hai giurato!
Or t'insegno. Bada a me.

ISABELLA
Vieni o caro.

TADDEO
Mangia di gusto senza osservar gli altri.

LINDORO
Io t'adoro.

TADDEO
Mangia e taci.

MUSTAFÀ
Basta, basta. Ora ho capito.
Saper far meglio di te.
Aver capito, saper far meglio di te.

LINDORO e TADDEO
(Che babbeo, che scimunito!
Me la godo per mia fè.)

ISABELLA
Così un vero Pappataci
Tu sarai da capo a piè,
Così un vero Pappataci
Resterai da capo a piè.

SCENA QUINDICESIMA
Comparisce un vascello, che s'accosta alla loggia con marinari, e Schiavi Europei, che cantano in coro.

CORO DI SCHIAVI
Son l'aure seconde, son placide l'onde,
Tranquille son l'onde,
Su presto salpiamo: non stiamo più a tardar.

LINDORO
Andiam, mio tesoro.

ISABELLA
Son teco, Lindoro.

A DUE
C'invitano adesso la patria e l'amor.

TADDEO
Lindoro!...Che sento? Quest'è un tradimento.
Gabbati, burlati, noi siamo, o Signor.

MUSTAFÀ
Io son Pappataci.

TADDEO
Ma quei...

MUSTAFÀ
Mangia e taci.

TADDEO
Ma voi...

MUSTAFÀ
Lascia far.

TADDEO
Ma io...

MUSTAFÀ
Lacia dir.

TADDEO
Ohimè!...Che ho da far? Restar, o partir?
V'è il palo, se resto: se parto, il lampione
Lindoro, Isabella: son qua colle buone,
A tutto m'adatto, non so più che dir.

ISABELLA e LINDORO
Fa' presto, se brami con noi venir.

SCENA ULTIMA
Elvira, Zulma, Haly, coro di Eunuchi e detti

ZULMA e HALY
Mio Signore...

ELVIRA
Mio marito...

ELVIRA, ZULMA, HALY
Cosa fate?

MUSTAFÀ
Pappataci.

ELVIRA, ZULMA, HALY
Non vedete?

MUSTAFÀ
Mangia e taci.
Pappataci. Mangia e taci.
Di veder e non veder,
Di sentir e non sentir,
Io qui giuro e poi scongiuro
Pappataci Mustafà.

ELVIRA, ZULMA, HALY
Egli è matto.

ISABELLA, LINDORO, TADDEO
Il colpo è fatto.

ELVIRA, ZULMA, HALY
L'Italiana se ne va.

MUSTAFÀ
Come...come...ah, traditori.
Presto, Turchi...Eunuchi...Mori.

ELVIRA, ZULMA, HALY
Son briachi tutti quanti.

MUSTAFÀ
Questo scorno a Mustafà?

CORO DI SCHIAVI
Chi avrà cor di farsi avanti
Trucidato alfin cadrà.

MUSTAFÀ
Sposa mia; non più Italiane.
Torno a te. Deh! Mi perdona...

ELVIRA, ZULMA, HALY
Amorosa, docil, buona,
Vostra moglie ognor sarà.

ISABELLA, LINDORO, TADDEO
Andiamo...

ELVIRA, ZULMA, HALY
Buon viaggio!

ISABELLA, LINDORO, TADDEO
...Padroni!

ELVIRA, ZULMA, HALY
Stian bene!

ISABELLA, LINDORO, TADDEO
Possiamo contenti
Lasciar queste arene.
Timor, nè periglio
Per noi più non v'ha.

ELVIRA, ZULMA, HALY
Potete contenti
Lasciar queste arene.
Timor, nè periglio
Per voi più non v'ha.

TUTTI
La bella Italiana
Venuta in Algeri
Insegna agli amanti
Gelosi ed alteri,
Che a tutti, se vuole,
La Donna la fa.