Synopsis: Satyagraha

from Philip Glass


In ciascuno dei tre atti di Satyagraha compare una sorta di ‘guardiano’ o testimone spirituale, che osserva dall’alto le vicende terrestri. Nel primo atto il conte Lev Tolstoj (che rappresentò una figura di riferimento per Gandhi nel corso di tutta la sua vita); nel secondo il guardiano è invece il poeta Rabindranath Tagore. «Il simbolo nel terzo atto è Martin Luther King», afferma Glass, «che mi ha sempre colpito come una sorta di Gandhi americano, raggiungendo qui gli stessi risultati, e nella stessa maniera di Gandhi in India. Tolstoj, Tagore e King rappresentano il passato, il presente e il futuro di Satyagraha ».

Satyagraha è un’opera sulla politica e, assieme a Einstein on the Beach e Akhnaten , completa – nelle intenzioni dell’autore – una trilogia di opere ‘ritratto’ sui rispettivi temi della politica, della scienza e della religione, opere in cui le idee musicali «scaturiscono», dice Glass, «dalla mia personale idea del personaggio, piuttosto che dall’azione o dalla storia sviluppata sulla scena». Glass, prima di iniziare a scrivere la musica, forma innanzitutto – dopo l’esperienza cruciale con Bob Wilson – un team composto in questa occasione dalla scrittrice americana Constance DeJong, dal costumista e scenografo Robert Israel e dal light designer Richard Riddell. Il regista – l’inglese David Pountney – subentrò soltanto allorché la musica era già stata terminata da Glass.